Ricerca. Mi ci ritrovo sopra come per caso ma ho l’impressione che capiti spesso, soprattutto quando sto aspettando e non ho niente da fare se non aspettare. Piastrelle traballanti, di quelle un po’ grosse, oppure tombini, l’importante è che si muovano un poco.

Esplorazione. È una procedura accurata da svolgere con perizia, carico il peso sul piede sinistro mentre col destro indago la superficie a piccoli colpetti di punta, quando il colpo si fa più pesante e la piastrella rimane immobile ho individuato il fulcro.

Collaudo. Il punto che fa da perno non è sempre perfetto, la geometria sgretolata che si nasconde sul fondo della piastrella può essere molto irregolare. Studio l’orientamento migliore, la direzione privilegiata che permette lo scostamento più marcato.

Dondolio. Sposto il peso da un piede all’altro alternando ritmi differenti con tendenza al crescendo, confesso di provar un intimo piacere nell’esecuzione di questa danza. Il rumore sordo dei battiti sul cemento è assai gradevole, buono per cullare la mia inquietudine.

Sospensione. Mi piace concludere così, col baricentro nel mezzo e i piedi equidistanti dal punto cardine. Equilibrista su un tombino malfermo, questo sono, ma ho la fierezza di un funambolo. Che cosa mi manca? Non distrarti proprio adesso, testa alta!