C’è una probabilità, seppur bassissima, che una scimmia lasciata per un tempo sufficientemente lungo in una stanza con una macchina da scrivere e qualche banana, si metta a digitare sulla tastiera. In una semplice tastiera di 30 tasti, la probabilità che la prima lettera toccata dal dito della scimmia sia una ‘N’ è 1/30. La probabilità che in seguito alla N, la scimmia digiti ‘E’ è 1/900, ovvero 1/(30×30). Una scimmia ha 1/(30x30x30) ovvero una su ventisettemila probabilità di scrivere la preposizione articolata NEL, e le probabilità che questo primate inserisca, in seguito, uno spazio, sono una su ottocentodiecimila. Non è possibile stabilire con una calcolatrice tascabile quanto improbabile sia per quelle mani pelose comporre “NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA”, eppure disponendo di tantissime scimmie e di ancora più numerose banane, c’è una remota possibilità di ottenere l’intera Commedia scritta nell’originale fiorentino dantesco. Questa possibilità si può calcolare al computer e, disponendo di tempo adeguato, è possibile verificarla sul campo. A Dio (o al caso, se si preferisce) il beneficio dell’eternità non manca. Quanto alle scimmie, si sa: esse si riproducono moltissimo.
***
Nulla di originale, solo un esercizio di stile su un fondamentale. Segue vignetta riparatrice di Philippe Geluck.
quello della scimmia scrittrice è un classico degli esami di statistica, un trucco per scremare gli appelli particolarmente numerosi, magari il calcolo esatto viene condonato, ma una risposta negativa equivale a tornare all’appello successivo, e di certo quello studente ricorderà per sempre la differenza tra impossibile e improbabile. C’è una domanda rituale in qualche modo simile negli esami di anatomia: “quanto pesa una pupilla?”
Per non parlare del fatto che secondo altre leggende accademiche, ‘pupilla’ sia proprio la risposta che studenti imbarazzate al pensiero del pene avrebbero dovuto dare al professore quando venne loro chiesto quale ‘organo’ sia in grado di aumentare massimamente le proprie dimensioni a parte questa frase. Ma di quanto aumenterà allora il peso, chiederei successivamente.
Poi c’è una storiella che mi ha raccontato un laureato in matematica (mi pare), però abbastanza grande d’età, vediamo se l’hai sentita o se appunto è una storiella che si riproduce nel tempo e nello spazio con qualche mutazione genetico-narrativa: esame di Fisica 2, il docente accetta all’orale solo chi ha almeno 28 allo scritto, gli altri pur avendo una votazione sufficiente devono rispondere a una domanda preliminare per potersi sedere e sostenere l’ultima prova: il prof lancia in aria una monetina, la fa girare su se stessa, come quando si tira testa o croce, e poi chiede “che tipo di movimento è questo?”, le risposte arrivano ma sono sempre sbagliate, nessuno aveva mai risposto correttamente, poi uno studente siciliano, stremato per via del fatto che era tipo la sesta o settima volta che si presentava all’appello, lanciò una sua moneta, a muso duro rispose al prof “come questo”, questi titubante concesse “lei è pronto per l’orale”. Dal racconto che mi è stato fatto non si capiva, e non lo sapeva nemmeno la fonte, se quella era davvero la risposta giusta o se il prof se la fosse semplicemente fatta addosso.
Mai sentita. Il massimo che mi sia successo è sostenere l’esame con un prof che mi dava le spalle mentre fumava.
Barbara d’Urso ha scritto un libro, c’è qualche collegamento?
Esatto. Il collegamento è qui